Nando Buzzi è stato una persona speciale. Ne ho apprezzato lo spirito e la sagacia. Dotato di spiccate capacità tecniche e di un’innata propensione al disegno – che gli ha permesso di diventare un talentuoso designer – ha saputo infondere nelle sue opere molto della sua poliedrica personalità. Estroso e originale come un vero artista, ha sempre mantenuto un tratto cordiale e faceto anche quando le circostanze della vita avrebbero potuto prendere negativamente il sopravvento. La prematura scomparsa di Gianandrea, quel figlio così amato e esuberante, lo aveva toccato nel profondo senza però abbatterlo, o così dava a intendere, e senza mai far rinunciare alla sua vena goliardica. Sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo gli piaceva sperimentare tecniche inusuali, in cui trasmettere passione e sentimento. Più spesso negli ultimi tempi, come immagino, lavorava per sé per il gusto di farlo, di creare, di dare senso all’incompiuto. Ho beneficiato della sua amicizia e gliene sono grato, perché nel suo modo di essere ho appreso l’amore per la vita e la capacità di sopportare dolore e sofferenza con illuminata rassegnazione e lucida ironia.
Grazie Nando e addio, Unitre non ti dimenticherà.
Adalberto Notarpietro