UNITRE MEDA E IL CORONAVIRUS
L’emergenza coronavirus ha di forza interrotto le nostre attività e imposto di sospendere la didattica. Unitre Meda, nell’attenersi a quanto stabilito dal DPCM in materia, vuol manifestare ai propri iscritti, attenzione e vicinanza, cercando di mettere a frutto questo tempo sospeso con proposte operative, per tener vivo quel rapporto di collaborazione così importante sotto l’aspetto della crescita dei rapporti umani.
Il diffondersi del coronavirus sta mettendo a dura prova la tenuta del nostro sistema sanitario, economico e sociale. Ormai siamo di fronte a una pandemia che interessa tutti gli stati del mondo e ovunque c’è preoccupazione.
Il virus non fa sconti a nessuno, ma più vulnerabili e più esposte sono le persone più fragili, deboli e sole, tra cui rientrano d’ufficio quelle della terza età. Non ci sono al momento vaccini e l’antidoto più efficace al contenimento del virus è impedirne il contagio, evitando contatti ravvicinati, ritenuti potenziali veicoli di infezione.
Non ci sono cure specifiche ma si può guarire; il tasso di mortalità è per fortuna abbastanza basso a fronte di una perfida quanto rapida diffusione del virus.
A quanto si sa ogni persona positiva può arrivare a infettarne altre dieci e questo spiega il rapido incremento del numero di malati da un giorno all’altro. Gli ospedali, dimensionati sullo standard storico di salute della popolazione, sono al collasso e possono seguire, fin quando reggeranno, solo i casi più gravi.
Bisogna fare argine alla circolazione del virus con comportamenti virtuois, soprattutto responsabili e rispettare le prescrizioni emanate dal governo, con rigore e disciplina.
Qualche piccolo sacrificio oggi ci restituirà gioia domani.
Siamo tutti coinvolti nessuno escluso e questo ci rende responsabili della salute della collettività.
Se contemporaneamente si ammalano milioni di persone non è pensabile di poterle curare tutte in ospedale e infatti si è già deciso nel caso, di dare la priorità ai più giovani. Tutto questo però si può e si deve evitare attenendosi appunto alle misure sanitarie prescritte.
Mettiamo da parte eventuali polemiche perché in questi casi, qualsiasi decisione è sempre criticabile, in eccesso o in difetto. Peraltro per mettere in atto certi provvedimenti dovremmo pensarci da soli e non aspettare che ce lo dica qualcuno, e i nostri rapporti personali dovrebbero essere naturalmente improntati alla reciproca correttezza. Più spesso però ci dimostriamo insofferenti verso il prossimo e la pazienza ci difetta, quasi ci fossimo dimenticati che c’è sempre più tempo che vita.
Non sarà una condanna stare un po’ di più in casa e dobbiamo pensare che questo è, prima di tutto per il nostro bene, dei nostri figli e dei nostri nipoti. Forse scopriremo di essere più comunità e meno insieme di singoli, più spesso vicendevolmente estranei.
Il mondo si è improvvisamente ristretto e ci troviamo a condividere, da un capo all’altro del pianeta, gli stessi sentimenti, gli stessi patemi, le stesse sofferenze pur nella differenza di abitudini, tradizioni, storia.
La contabilità dei contagi, pur in diversa misura, non conosce confini e questo ci accomuna nella nostra natura umana, fragile e mortale, dove il bene della salute riacquista la sua supremazia.
Quello che sta succedendo ci scuote e ci inquieta e lascerà un segno nella nostra vita che si spera possa essere, a emergenza finita, positivo. Cerchiamo perciò di utilizzare favorevolmente questa pausa forzata, senza abbatterci o deprimerci ma dedicandoci piuttosto ad attività sane, a costumi virtuosi, continuando a coltivare i nostri interessi e a mettere ordine nei nostri programmi, pianificando gli impegni futuri.
Per il momento, nello spirito di Unitre e in coerenza con l’Accademia di Umanità cui la nostra associazione si ispira, nel raccomandarvi ancora una volta di seguire le direttive emanate dal Governo sull’emergenza coronavirus, vi invitiamo a tenere in esercizio mente e fisico, facendo riferimento alla nostra segreteria per avere informazioni e ragguagli (388.8804180), a mantenere vivi i rapporti coi docenti e soprattutto a raccogliere la nostra proposta di farci avere le vostre impressioni sulla fase che stiamo vivendo, attraverso uno scritto, un racconto o una poesia, o un’immagine e cioè una fotografia, un disegno o un dipinto.
Abbiamo pensato che per vivere utilmente questa particolare esperienza, sia interessante raccogliere, a futura memoria, sensazioni, stati d’animo e suggestioni su quello che sta accadendo e sugli effetti che potrà avere sulla nostra vita e sulla collettività.
Stiamo predisponendo un Concorso-Premio per opere appunto espressione di arti grafico-figurative e letterarie sul tema “La vita ai tempi del coronavirus”, cui pensiamo di dedicare una giornata celebrativa, una volta tornati alla normalità.
A breve invieremo gli estremi del bando, riservato ai soci Unitre Meda per illustrare i termini della partecipazione, che sarà per tutti a titolo gratuito.
E’ questo un tempo sospeso che inclina a prudenza, cautela, buon senso ma soprattutto fiducia e coraggio, condizioni indispensabili per produrre gli anticorpi necessari a debellare il virus.
Con amicizia e affetto,
Meda, 10.03.2020
Adalberto Notarpietro
Presidente Unitre Meda