IL RETICOLO IDRICO MINORE (Seconda parte)
Roccate
Su questa roggia ho già scritto nella quarta puntata di questo ciclo di studi dal titolo “Il roggiolo San Pietro Martire o Bocchello e il Roccate”. Mi limito a ricordare che nel suo breve cammino raccoglieva gli scoli che scendevano dalla collina all’incrocio tra corso Matteotti e via Orsini (via del Roccate nella sua definizione preunitaria) proprio dove c’era il pozzo, e terminava il suo percorso nel canale artificiale Traversi.
Cantinerê
Roggia dalle acque sempre fresche (ecco il motivo del nome) che aveva ripreso a correre con lo scavo negli anni di inizio secolo scorso del laghetto Fusari poi coperto negli anni Sessanta. Da lì partiva uno scolo che scendeva per l’attuale via Monte Bianco, attraversava la via delle Colline e all’altezza della torretta Enel si buttava nella Valetê. Oggi è tutta tombinata, ma anni orsono c’era una griglia nel tratto di attraversamento della via delle Colline che permetteva di scendere nella tubazione che incanalava le acque ne la Valetê. Negli anni della Seconda guerra mondiale questo condotto era divenuto il nascondiglio dei partigiani, mentre negli anni Sessanta era il passatempo preferito dei bambini del Cantun. Si trattava di uno scavo che prevedeva quattro vie di fuga sottoterra di cui due profonde e lunghe. Gianni Del Pero mi ricorda che la Cantinerê, secoli precedenti, confluiva nella roggia Ferdinandea la quale scorreva e scorre quando ci sono forti precipitazioni, dal ronco lungo l’attuale via Monte Rosa.
1/3 Via Monte Bianco -2/3 Via Monte Rosa -3/3 Estratto cartina di Meda del 1959. Percorso della Cantinerê
Valogiê
Si tratta di un etimo dialettale in disuso che significa valle profonda. A Meda se ne annoverano due: la valletta tra la Colombera e i Turet, sul lato destro della via Belvedere e quella sopra la Belgora. Anticamente, quest’ultima, era la valletta tra il pianoro di fronte all’ex “Cervo d’Oro” e quello in alto a via San Giuseppe dove convogliavano gli scoli delle colline. Con lo scavo del laghetto del Lisandèr (nome del signor Leoni), posto in alto alla via Ugo di Carpegna vicino alla omonima cascina Leoni (oggi abbattuta e lo stesso laghetto interrato negli anni Sessanta), le sue acque alimentarono la roggia che scorreva all’interno della proprietà Pavesi tombinato, alle spalle della villa per poi defluire nella Valetê in basso alla via San Giuseppe. Il posto era divenuto un ottimo rifugio in tempo di guerra in occasione delle incursioni aeree. Anche villa Pavesi, l’ottocentesca costruzione abitata dall’omonima famiglia milanese, si era trasformata in asilo di sfollati del capoluogo lombardo, tra cui la madre dello scrittore Mario Soldati. La gente della via Como ricorda che nel 1944, a causa dell’incessante pioggia la Valogiê straripò dal letto e dalle tubature per inondare le case dei cortili attigui e la “Trattoria del Sole” di via San Giuseppe.
1/2 L’attuale entrata per esercitazione della “Compagnia d’archi” in via Ugo di Carpegna. Qui c’era il laghetto del Lisandèr – 2/2 Il cancello di entrata in Villa Pavesi dalla curt di Puresìt
Valle delle Brughiere o Valetê
Il torrente (MD04 nel piano di governo del territorio) nasce nella brughiera del comune di Lentate sul Seveso in zona Imperatore per poi ricevere le acque dai vundes fòp in località Quattro Strade – proprietà Cassina. Oggi questi undici stagni si sono ridotti in due grandi cavità argillose ricche di acqua piovana e di sorgente. Il torrente entra nel territorio di Meda presso la cascina Santa Maria – zochê di Pirutìt dove alimentava “ul laghèt del Cunt” o del “Ceser” e scende verso il centro abitato lungo la valletta adiacente la via San Giuseppe, qui in basso, sotto il ponte della via Parini, confluisce nel Tarò. Un po’ prima dove c’era la riserva idrica del paese – ul vascun, a fianco della curt di Pumat partiva un sentiero molto frequentato che portava ai ronchi, a la zochê di Pirutit e ad un lavatoio fatto di qualche masso a ridosso del torrente. Negli anni Settanta il nostro ruscello si era colorato di bianco a causa degli scarichi di una azienda di marmi sita in via Sant’Agostino a Mariano Comense provocando l’inquinamento anche delle falde acquifere, dei fontanili che si trovavano lungo il percorso. Questa fu una delle cause che portò alla copertura del laghèt del Cunt.
1/4 Il ramo del Tarò oggi denominato Valle delle Brughiere o Valetê. ASM, Fondo U.T.E. mappe piane, Catasto teresiano, Comune di Meda 1721 -2/4 La passerella sul Valetê in zona Bosco umido tra le Quattro Strade e la cascina Santa Maria -3/4 La Valetê in basso a via San Giuseppe -4/4 La Valetê si butta nel Tarò in via Parini
Valle delle Brughiere (MD03)
Nasce nella brughiera attorno il Laghetto Azzurro, depressione morfologica testimonianza dell’antica attività di coltivazione delle argille. Il percorso naturale del corso d’acqua prosegue con direzione Nord – Sud ad andamento per lo più rettilineo e parallelo al rio (MD04). Prima di affacciarsi nella brughiera medese presenta un tratto intubato in corrispondenza dell’abitato delle vie Righi e Pacinotti (lungo la via per Mariano, territorio di Lentate) per poi scorrere parallelo al Val de Mez. Nella pianura, con una curva a gomito di sinistra l’alveo del torrente (zona parallela a via Mantova a ridosso del confine con Cabiate) devia per il Val de Mez convogliandovi le acque.
Valle di Cabiate o Valle di Mezzo o Val de Mez
Il margine orientale del territorio di Lentate sul Seveso è interessato dal Torrente Valle di
Cabiate che segna anche il limite amministrativo con il comune di Mariano Comense e con la
provincia di Como. A valle della S.P. 32, attraversa brevemente il territorio comunale di Mariano Comense, poi entra in Cabiate e fino al suo sbocco nel Torrente Terrò (o Tarò) segnando quasi costantemente il confine con il comune di Meda, nonché con la provincia di Monza e Brianza.
Il corso d’acqua è costituito da un ramo principale che si origina nell’ambito della conca naturale presso la località Cascina Roncone in comune di Figino Serenza, da un affluente di sinistra denominato Torrente Valle del Boscaccio (o Valletta) e da un affluente di destra denominato Valle delle Brughiere, che si imposta a partire dal Laghetto Azzurro (vedi MD03) nel settore nordorientale del territorio di Lentate sul Seveso.
Il bacino ha una superficie di 219 kmq circa e rappresenta una solco nel terrazzo fluvioglaciale identificato con il Pianalto mindelliano caratterizzato da uno spesso strato superficiale di argille impermeabili sovrastanti materiale più grossolano. Lungo il corso del torrente si alternano profili rettilinei ad anse e meandri che fanno assumere al corso d’acqua un tracciato sinuoso. Il torrente, dopo aver ricevuto l’acqua dall’affluente Valle delle Brughiere, confluisce torrente Terrò.
Note
Comune di Meda. “Definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica a supporto del piano di governo del territorio di Meda relazione tecnica”. L.R. 11 marzo 2005, n° 12 Studio Tecnico Associato di Geologia Dott. Geol. Roberto Carimati, Dott. Geol. Giovanni Zaro. Luglio 2011.
Comune di Cantù, “Studio del reticolo idrico minore adeguamento a seguito della trasposizione sull’aerofotogrammetrico comunale” del 2006. Relazione.
Piano di governo del territorio, relazione geologica generale Comune di Mariano Comense, ottobre 2009.
Comune di Lentate sul Seveso agg. novembre 2012. Componente geologica, idrogeologica e sismica del piano di governo del territorio. Studio idrogeotecnico associato – Milano 53. Marzo 2010.
Comune di Cabiate, “Piano di governo del territorio componente geologica, idrogeologica e sismica”, 2009 di S.a.s.s. – Studio associato Stanzione & Stanzione di Roberto Stanzione, geometra e Luca Stanzione, geologo.
Felice Asnaghi